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L’ossido nitritco è in grado di migliorare la prestazione?

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Ormai da tempo nel campo della nutrizione si cercano alimenti o integratori che possano aumentare le performance atletiche degli atleti. In questo articolo tratteremo uno di questi.

L’ossido nitrico (NO o più correttamente monossido di azoto) è un mediatore endogeno in grado di modulare diversi processi fisiologici come:

  • regolazione del flusso ematico;
  • neurotrasmissione;
  • funzione immunitaria;
  • omeostasi del glucosio e del calcio;
  • contrazione muscolare;
  • respirazione mitocondriale.

NO si forma per ossidazione dell’aminoacido L-arginina in una reazione catalizzata dalla NO sintasi (NOS) producendo nitriti (NO2) e nitrati (NO3). Evidenze scientifiche hanno dimostrato che in particolari condizioni, come nel caso di bassa disponibilità di ossigeno nel muscolo scheletrico durante la contrazione, l’ossido nitrico può essere ottenuto dalla riduzione dei nitriti. È interessante notare come la somministrazione di nitrati inorganici sotto forma di alimenti porti a un aumento della concentrazione plasmatica di nitriti e, di conseguenza, a un aumento di ossido nitritico.

Diversi studi scientifici hanno dimostrato (A inorganic nitrate supplementation lowers blood pressure in humans: role for nitrite-derived NO. Hypertension 56: 274–281, 2010 – Effects of dietary nitrate on blood pressure in healthy volunteers. N Engl J Med 355: 27922793, 2006 ) come l’ingestione di nitrati sotto forma di sali o di alimenti vegetali, come ad esempio il succo di barbabietola, portano a una riduzione della pressione sanguigna. Recenti indagini suggeriscono che la supplementazione dietetica di nitrati possa aumentare la tolleranza all’esercizio fisico in soggetti sani giovani e adulti. Sembra che questo sia legato ai nitriti o all’azione NO-mediata che porta al miglioramento della funzione contrattile del muscolo, a una migliore efficienza mitocondriale e a un maggior afflusso di sangue, in particolare nelle fibre muscolari di tipo II, in quanto l’ossido nitrico è un potente vasodilatatore.

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Uno degli studi presenti in letteratura (Beetroot juice and exercise: pharmacodynamic and dose-response relationships – Lee J. Wylie, James Kelly, Stephen J. Bailey, Jamie R. Blackwell, Philip F. Skiba, Paul G. Winyard, Asker E. Jeukendrup, Anni Vanhatalo, Andrew M. Jones -Journal of Applied Physiology Published 1 August 2013 Vol. 115 no. 3, 325-336 ) ha studiato la relazione dose-risposta tra la quantità di succo di barbabietola (ricco in nitrato inorganico) e gli effetti fisiologici descritti precedentemente. I risultati di questo studio mostrano che all’aumentare della quantità di succo di barbabietola ingerito aumenta anche la concentrazione plasmatica di nitriti e la tolleranza all’esercizio; tuttavia, non sono stati osservati ulteriori miglioramenti dopo l’ingestione di 16,8 mmol di NO3 rispetto all’ingestione di 8,4 mmol di NO3. Questi risultati ci danno importanti indicazioni per l’utilizzo di succi di barbabietola per migliorare la salute cardiovascolare e la performance di giovani adulti.

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Tuttavia non bisogna dimenticare gli effetti negativi insiti nella forte azione ossidante di questa molecola. Gli effetti citotossici dell’ossido nitrico sono paragonabili a quelli indotti da altri agenti ossidanti, in grado di aumentare notevolmente la produzione di radicali liberi (fumo, alcol, farmaci, raggi ultravioletti e radiazioni ionizzanti). Bisogna considerare che l’eccesso di radicali liberi è attualmente considerato uno dei più pericolosi alleati di invecchiamento precoce, malattie degenerative e alcune forme tumorali.

Nitrati e nitriti sono presenti in alimenti di origine animale, vegetale e acqua. In campo alimentare vengono aggiunti come additivi a insaccati, prosciutti, wurstel, carni in scatola e altri prodotti a base di carne, pesci marinati e a volte anche in prodotti caseari.

I nitriti in ambiente acido (soprattutto nello stomaco) si trasformano in acido nitroso il quale legandosi alle ammine da origine alle nitrosammine, composti dimostratesi cancerogeni. Secondo l’AIRC (Associazione Italiana Ricerca sul Cancro) il consumo di insaccati con conservanti è una della cause accertate di cancro allo stomaco.

I nitrati di per sè sono innocui, ma tendono a trasformarsi in nitriti dalla flora batterica della saliva, per poi ritornare nello stomaco; in natura, però, esistono alimenti che contengono grandi quantità di nitrati, moltidi più rispetto a quelli utilizzati negli insaccati. Alimenti vegetali ricchi di nitrati sono: lattuga, cavolo rapa, lattuga cappuccina, crescione, bietola da costa, ravanello, rafano, rabarbaro, rapa rossa, spinacio.

Alla luce di quanto detto, sembrerebbe che gli effetti negativi dell’ossido nitrico, nitrati e nitriti supererebbero gli effetti benefici. È interessante notare, invece, che gli alimenti che contengono “naturalmente” i nitrati, sono ricchi di vitamina C che è in grado di neutralizzare le nitrosammine che si formano.

Ancora una volta la natura neutralizza da sola le sostanze potenzialmente pericolose.

I semi di arachide

Spesso i semi di arachidi vengono consumati solo in rare occasioni o come snack durante gli aperitivi. Molti pensano, erroneamente, che siano da evitare dato il loro elevato contenuto calorico; al contrario, questo alimento può essere consumato anche quotidianamente (nelle giuste quantità, si intende) e , in particolare, dagli sportivi. Quindi, le arachidi o il burro di arachidi possono essere aggiunti all’alimentazione quotidiana di un atleta proprio per il loro valore nutrizionale e la quantità di energia che apportano.

I semi di arachidi, comunemente noti come “noccioline americane”, appartengono a una pianta erbosa della famiglia delle leguminose, originaria del Brasile e coltivata un po’ in tutto il mondo.

Le arachidi sono utilizzati per estrarne l’olio e per produrre farina, burro e fiocchi. L’elevato punto di fumo dell’olio di arachidi e il costo inferiore a quello dell’olio d’oliva, rende quest’olio particolarmente adatto per friggere.

I valori nutrizionali dei semi di arachidi tostati secondo l’I.N.R.A.N. (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) sono:

Energia: 598 kcal

Carboidrati: 8.5g

Proteine: 29g

Grassi: 50g

Come si può notare, i semi di arachidi sono molto calorici dato l’elevato contenuto in grassi. La maggior parte di questi lipidi sono polinsaturi ed è presente anche una buona quantità di acido oleico. Quest’ultimo insieme al resveratrolo contenuto in questi semi, sembrano avere un ruolo protettivo nei confronti di alcuni tipi di tumori grazie alla loro azione antiossidante.

Le arachidi apportano una discreta quantità di proteine e in particolare di due aminoacidi essenziali quali arginina e acido aspartico. L’arginina svolge importanti funzioni metaboliche e agisce da vasodilatatore favorendo l’afflusso di sangue ai tessuti.

I semi di arachide, inoltre, sono ricchi di alcuni minerali come zinco, magnesio, potassio, fosforo, manganese e rame.

Quando si acquistano le arachidi è bene scegliere prodotti di qualità, diffidando di quelli a basso costo. I baccelli legnosi devono essere integri, croccanti e di bell’aspetto. Le arachidi sono infatti un alimento a rischio aflatossine, sostanze di origine microbica che sembrano implicate nell’insorgenza di malattie molto gravi. Naturalmente è bene evitare le arachidi tostate e salate e bisogna prestare attenzione anche al burro d’arachidi che spesso troviamo sugli scaffali dei supermercati, in quanto è aggiunto di zucchero e altri conservanti. L’ideale sarebbe preparalo in casa.

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