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LA FRAZIONE DI NUOTO NEL TRIATHLON: SPECIFICITA’ E SUGGERIMENTI

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Marco Selicato curerà a partire da questo articolo una rubrica su aspetti tecnici legati al Triathlon

 

La frazione di nuoto è quella che apre la gara e rappresenta sempre un momento delicato, la sua preparazione è fondamentale per gli atleti elite in quanto nel nuoto non si vincono le gare ma di sicuro si possono perdere. Tuttavia anche gli atleti amatori dovrebbero porre particolare attenzione nella sua preparazione in quanto un gesto più economico oltre ad offrire un miglioramento della prestazione natatoria in se consente di gestire di maggiori energie per il proseguo della gara.

Prima di trattare le specificità del nuoto nel triathlon rispetto al nuoto in vasca è bene ricordare alcuni concetti:

Nel nuoto l’atleta si sposta nell’acqua quindi: l’assetto e la posizione del corpo non sono più regolati dalla forza di gravità ma dalla legge di Archimede:

ogni corpo immerso parzialmente o completamente in un liquido riceve una spinta verticale dal basso verso l’alto, uguale per intensità al peso del fluido che occupa nel volume spostato”;

l’equilibrio, verticale in gran oparte delle attività terrestri diventa orizzontale nel nuoto;

la respirazione, libera nella quasi totalità delle attività sportive diventa obbligata in acqua;

il controllo e la corretta esecuzione degli schemi motori in acqua sono operazioni molto più complesse rispetto alle stesse sulla terraferma;

la resistenza opposta dall’acqua all’avanzamento, composta da una resistenza passiva legata allo spostamento del corpo immerso ed una attiva legata al movimento degli arti in acqua, è notevolmente superiore a quella offerta dall’aria e cresce proporzionalmente alla velocità.

In ragione di quanto ricordato appare chiaro che nel nuoto, ancor più che in altre discipline, l’acquisizione di una tecnica corretta è un passaggio imprescindibile per migliorare efficienza e rendimento di un triathleta.

Le distanze di gara, per quanto concerne le gare individuali, variano dai 400 m del triathlon supersprint ai 750 m dello sprint, ai 1500 dell’olimpico, ai 1900 del mezzo Ironman fino ai 3800 m dell’Ironman.

Rispetto al nuoto in vasca le gare di triathlon in acque libere presentano elementi specifici che non posssono essre trascurati nella costruzione del modello prestativo dell’atleta.

Partenze in situazioni diverse: dal pontone, dalla spiaggia, dall’acqua. Nelle gare di nuoto la partenza è sempre dal blocco.

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Partenza dal pontone – World Series Londra 2014 – gara maschile

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Partenza dalla spiaggia – World cup Cancun 2012 –gara maschile

Nuoto a velocità variabile con cambi di direzione e assenza di virate. Nelle gare di nuoto in vasca si cerca la distribuzione dello sforzo ottimale, nelle gare di triathlon è fondamentale avere una buona partenza per collocarsi nella miglior posizione nel gruppo al passaggio della prima boa, è altresì importante essere in grado di cambiare ritmo durante la frazione per ovviare ad alcune situazioni problematiche che si possono creare.

Nuoto in spazi ristretti e con contatti. Nelle gare di nuoto in vasca ognuno nuota nella sua corsia.

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Passaggio alla prima boa – Dextro Energy Beijing 2011– gara maschile

Uscita dall’acqua: dal pontone, sulla spiaggia, da scale. Nelle gare di nuoto in vasca la gara termina con il tocco della piastra, nelle gare di triathlon, si usa dire a ragion veduta, che la frazione di nuoto termina dopo i primi km della frazione in bici…

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Uscita dall’acqua con gradino – World Series Cape Town 2014 – gara femminile

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Uscita dall’acqua sulla spiaggia – World cup Cancun 2012 – gara maschile

Nuoto in condizioni climatiche variabili. Nelle gare in vasca la situazione ondosa è pressoché identica ad ogni gara, nel triathlon onde e correnti sono variabili, inoltre la temperatura dell’acqua varia di gara in gara ed in alcune circostanze questa comporta l’uso della muta con ulteriori adattamenti richiesti.

Sono di fondamentale importanza quindi, la capacità tattica, quella di orientamento in acque libere e la capacità di saper nuotare ad alta velocità a fianco o in scia di altri nuotatori.

Tutte queste particolarità portano a definire un modello prestativo di un nuotatore fondista con buone doti di velocità.

Da un punto di vista energetico, la frazione di nuoto in un triathlon è caratterizzata da molte fasi anaerobiche che il più delle volte determinano i distacchi in gara. Dopo una partenza svolta a velocità sub massimale si nuota alternando fasi di resistenza aerobica a fasi ad andature superiori a quella di soglia anaerobica. Per competizioni fino alla distanza olimpica la potenza aerobica è senza dubbio il meccanismo fisiologico predominante in questa frazione.

Aspetti che non possono essere trascurati nell’allenamento di un triathleta sono quindi: cura dell’efficienza del gesto, allenamenti a tutte le andature codificate (senza allenarsi unicamente ad andature aerobiche!!!), allenamento della forza.

Allenamenti di sintesi sulle situazioni di gara permetteranno poi di ottimizzare quanto costruito.

Marco Selicato